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domenica 27 febbraio 2011

SCAVARE UNA BUCA - I GIOVANI ED IL LAVORO ROMANZO DI CRISTIANO CAVINA

«Laggiù c’è solo l’aria fredda che risale dalle viscere della terra e una montagna intera intorno, e l’oscurità che ti circonda è così grande e impenetrabile che essere un uomo è come essere niente.» [da 'Scavare una buca' di Cristiano Cavina]
«Un romanzo intenso e drammatico che è un omaggio ai valori su cui ogni giusta società dovrebbe fondarsi: l’umiltà, l’orgoglio di poter lavorare perché è un diritto, la coesione famigliare, il senso di responsabilità. Le emozioni, però, sono sempre fragili, proprio come i cristalli grezzi che luccicano sotto il sole.»
Un romanzo lineare, che riporta all’attenzione del lettore il tema del lavoro duro, quello che lascia il sudore grondare dalla fronte e che ti spacca le ossa, un mondo al quale il protagonista di questo romanzo non può rinunciare, nonostante nella cava di gesso la polvere si attacchi ai polmoni diventando parte degli stessi: «Era quella la vita che avevo scelto, e l’avrei portata avanti così anche dovendo scavare nella polvere per sempre».

In fondo a una valle, la cava di gesso domina il paesaggio. Una ferita larga, bianchissima nella montagna. Un cratere a cielo aperto e le bocche spalancate delle gallerie che scendono nel cuore della terra. L’andirivieni dei camion che impolverano le strade. Un camionista riconosce tra i nuovi assunti il figlio di un vecchio collega. Il ragazzo ha visto il padre rimanere invalido, schiacciato da un blocco di gesso. Non è convinto della strada che ha scelto, ma in tempi di vacche magre gli sarebbe sembrato quasi un insulto non accettare il posto che gli è stato offerto. E timidamente, non avendo cuore di parlarne al padre, che tanto ha fatto per fargli avere quel posto, troverà il coraggio di parlarne al camionista. Che non avrà nessuna risposta da dargli al momento giusto. Segnando così, involontariamente, il destino del giovane.

E tutto intorno continua a posarsi su di loro la polvere degli scavi, quella dei cristalli di gesso, difficile da mandare via. Una polvere che ti intasa dentro e ti porta via la voce e il respiro. Spesso non solo quello …

Un romanzo che mira a quei valori che sono, tra l’altro, tra i principi fondamentali della nostra Costituzione, il diritto al lavoro unito al diritto alla vita. Una storia che riporta ad essere protagonista assoluto il mondo operaio, da troppo tempo assente ormai dalle storie della nostra narrativa.

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