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mercoledì 26 gennaio 2011

IL BASSO IMPERO NAVIGA A VISTA

Nel circolo del Cavaliere nessuno è pronto a giurare sulla tenuta psicologica di Nicole Minetti di fronte ai magistrati. Temono che sia «l’anello debole», «una mina vagante sull’orlo di una crisi di nervi». Il pensiero corre a Mario Chiesa, perché ogni slavina inizia con un piccolo sasso. Ghedini, in versione pompiere, spegne i focolai del panico: «Vedrete - ripete a ogni capannello - che il gip di Milano trasferirà tutto al tribunale dei ministri». Però di sassi in giro ce ne sono già parecchi. Certo, la mozione su Bondi viene respinta. Segnale di tenuta, pure se la maggioranza si ferma a quota «314». Esulta lo stato maggiore del Pdl sulle disgrazie altrui - le assenze del Pd, i tentennamenti del terzo polo - ma non è da questi dettagli che si giudica la sopravvivenza del governo. Soprattutto perché l’allargamento non è riuscito. Tanto che si è dovuto presentare in Aula Silvio Berlusconi, e non era previsto, altrimenti la soglia di sarebbe abbassata a 313. Per non parlare degli assenti, almeno quattro pidiellini. O del fatto che per salvare il ministro è stato precettato tutto il governo al gran completo.
C'è ancora l'ultimo passaggio parlamentare quello sul federalismo, poi
l'opposizione vera la farà la procura di Milano. Assediato, privo di certezze, Berlusconi confida nell’effetto del “processo mediatico” al presidente della Camera è pronto. Andrà in scena oggi a palazzo Madama. Il Cavaliere ha distribuito personalmente i copioni. Il senatore Compagna esporrà un’interrogazione per chiedere se le carte uscite qualche tempo fa sulla proprietà della casa di Montecarlo sono vere o meno. Il ministro degli Esteri Frattini risponderà che in base alla documentazione inviata al governo italiano da Santa Lucia quelle carte sono vere. Tradotto: le società che hanno acquistato la casa che fu di An nel Principato sono riconducibili a Giancarlo Tulliani. L’obiettivo è inchiodare il leader futurista alle sue promesse solenni («Se dovessi scoprire che la casa è di Tulliani lascerei la presidenza»), pretenderne le dimissioni, sbugiardarlo. E per una volta, paradossi di fine impero, il Cavaliere confida pure nei magistrati (romani) visto che Frattini ieri ha inviato alla procura le famose carte di Santa Lucia, senza che fossero richieste.

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