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domenica 29 maggio 2011

LE RIFLESSIONI DI UNO GIGOLO'

Beh, gli uomini, soprattutto quelli giovani, devono fare i conti con queste donne sempre più dure e autoritarie. E’ un momento difficile per il maschio. Le donne sono sempre più emancipate e questo non fa bene al desiderio di conquista del quale ogni uomo ha bisogno per sentirsi tale. Forse bisognerebbe riequilibrare le cose. Non penso che la ricerca spasmodica della parità fra i sessi abbia fatto bene alla coppia. Non voglio sembrare troppo maschilista, ma se snaturiamo troppo il ruolo dell’uomo e della donna si rischia di uccidere qualsiasi relazione, forse bisognerebbe ridefinire i ruoli in maniera più armoniosa. Grazie al mio lavoro vedo tante realtà matrimoniali e credimi, il quadro che mi sono fatto della vita di coppia ai giorni d’oggi non è dei migliori. Alla fine sono felice di stare solo. Dedicavano la loro vita alla famiglia e ai figli, si annullavano per amore. Oggi la donna cerca con prepotenza una propria affermazione sociale. Lavora, studia, spesso scimmiottando l’uomo. Rimane però ancora il perno attorno al quale ruota la famiglia. Ha quindi il doppio delle responsabilità rispetto all’universo maschile, non ha più tempo da dedicare alla propria femminilità. E così spesso mi capita di uscire con manager tostissime sul lavoro alle quali manca però la tenerezza, il sentirsi semplicemente una donna. Le vedo fragili queste donne, mi chiamano spesso per un capriccio o per sentirsi forti e alla pari dei maschi. Alla fine è però la dolcezza che cercano, vogliono sentirsi protette da un uomo, hanno bisogno di sentirsi al sicuro, sono come bambine indifese.

venerdì 27 maggio 2011

ORA LA MORATTI TEME VERAMENTE......

Reduce dal più clamoroso flop televisivo della storia Rai Vittorio Sgarbi ha annunciato che darà il suo sostegno alla Moratti. Il bacio della morte di uno che se ne intende.

martedì 24 maggio 2011

«Primum vivere deinde crescere».

Forse la crescita non è sufficiente, - sottolinea il responsabile del Tesoro - ma senza la tenuta di bilancio non ci sarebbe stata neanche questa insufficiente crescita». Il ministro spiega però che ora è il momento delle riforme per il quale tuttavia non esiste «una formula istantanea e salvifica». Alla base dell'azione di governo c'è piuttosto la formula ereditata da Cavour che è quella di «camminare sulla via del progresso con energica moderazione evitando gli eccessi degli agitati e le secche dei retrogradi». Il ministro ricorda in tal senso tutte le misure contenute nel decreto sviluppo varato di recente e afferma: «Il ciclo delle riforme è appena iniziato e deve continuare. Tutto è aperto a formule costruttive ma considerando il giusto mezzo e l'energica moderazione». Oltretutto «non si può immaginare che tutto avvenga in un attimo».
Tremonti poi interviene anche sull'allarme lanciato dall'Istat relativo al rischio povertà per un quarto degli italiani. «Considero discutibile questa rappresentazione». Poi chiede alla platea: «alzino la mano quanti di voi sono poveri». Tremonti non nega che ci siano situazioni di difficoltà nel Paese, ma complessivamente «la ricchezza in Italia non è scesa in questo decennio, ma anzi è salita. Questo risulta dalle statistiche ufficiali».
Per rispettare i vincoli europei l'Italia dovrebbe varare una manovra di correzione dei conti pubblici paragonabile a quella da 46 miliardi di euro realizzata nel 1992, ha detto Luigi Mazzillo, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti, introducendo nella sala Zuccari del Senato il Rapporto 2011. Il ministero dell'Economia ha delineato nel Documento di economia e finanza (Def) il percorso di risanamento per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Alle manovre già varate nel 2008 e nel 2010, il Def aggiunge una nuova correzione da 2,3 punti di Pil tra 2013 e 2014. Secondo Bankitalia il programma del Def è in linea con il nuovo criterio europeo del debito. Il magistrato ha aggiunto che «le simulazioni presentate nel Rapporto segnalano come, con l'ipotizzata continuazione di tassi di crescita molto modesti, il rispetto dei nuovi vincoli europei richieda un aggiustamento di dimensioni paragonabili a quello realizzato nella prima parte degli anni novanta, per l'ingresso nella moneta unica». Secondo Mazzillo «a differenza di allora però, gli elevati valori di saldo primario andrebbero conservati nel lungo periodo, rendendo permanente l'aggiustamento sui livelli della spesa, oltre che impraticabile qualsiasi riduzione della pressione fiscale, con la conseguente obbligata rinuncia ad esercitare per questa via un'azione di stimolo sull'economia». La Corte dei conti valuta dunque che per l'Italia la correzione del debito in base ai nuovi vincoli europei sarà pari «a circa 46 miliardi» all'anno come la manovra da 93.000 miliardi di vecchie lire varata nel 1992 da Giuliano Amato per arginare il deficit pubblico.

lunedì 23 maggio 2011

CASO SCAZZI: ANCHE ZIA COSIMA ORA E' INDAGATA

Cosima Serrano se lo aspettava: è indagata nell'inchiesta per il sequestro di persona, il concorso in omicidio e la soppressione del cadavere di Sarah Scazzi. Il nome della mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, tutti e due in carcere dall'autunno scorso con l'accusa di aver assassinato la quindicenne il 26 agosto scorso, è stato iscritto nel registro degli indagati, sia pure per un atto dovuto per accertamenti tecnici «irripetibili». «L'informazione di garanzia che ci è stata notificata - spiega il legale di Cosima, Franco De Jaco - non è un atto di incolpazione, è un atto dovuto e ovvio alla luce degli accertamenti affidati ai Ris di Roma e che avranno luogo il 25 maggio prossimo. Il formale coinvolgimento di Cosima Serrano arriva dopo la sentenza della Cassazione che nei giorni scorsi ha bacchettato l'operato della magistratura tarantina affermando che sono davvero troppe sette versioni per un delitto. La Suprema Corte ha quindi stabilito che Michele Misseri è inattendibile, e non è da escludere che sia stato «suggestionato» durante gli interrogatori del pm. Mentre per tenere in carcere la figlia Sabrina ogni indizio è stato letto solo a suo discapito: per questo la Cassazione ha rivolto critiche al Tribunale del riesame di Taranto per aver convalidato la custodia in carcere di Sabrina Misseri senza nemmeno prendere in considerazione le lettere, le «prove nuove», nelle quali il padre Michele la scagionava dall'accusa di aver ucciso la cugina quindicenne. Fatti questi che dovranno ora essere riesaminati dal 'Tribunale della Liberta« ionico il quale dovrà nuovamente pronunciarsi sulla richiesta di scarcerazione di Sabrina.

giovedì 19 maggio 2011

E SE KATE FOSSE STERILE ?

Le favole belle, quelle dove il male viene sconfitto e la principessa sposa il suo principe si sa, esistono solo nella fantasia. Eppure quella di William e Kate d’Inghilterra sembrava proprio la più classica delle fiabe: lei di origini borghesi (per non dire proletarie) si innamora dello scapolo più ambito del paese e alla fine, dopo mille peripezie, i due coronano il loro sogno d’amore.
A quanto pare, però, un incubo è arrivato a distruggere tutto: Kate sarebbe sterile.
Le voci si rincorrono da giorni, alimentate dalla “strega cattiva” della situazione, ossia Camilla Parker-Bowles. “Lady Tampax” (ricordate la telefonata bollente con il principe Carlo anni fa?) ha detto che no, non c’è nessuna possibilità che la Middleton possa essere incinta, né adesso né in futuro. Lei i bambini non può averli. La neo “suocera” avrebbe raccontato tutto ad alcuni amici, aggiungendo che la colpa sarebbe di alcuni problemi di salute che Kate ha dovuto affrontare durante l’adolescenza.
Tutto falso? Può essere. Intanto, però, i sudditi della regina già tremano: se la dolce Kate non darà un erede alla monarchia entro i prossimi nove mesi contravverrà a 200 anni di tradizione britannica. Non solo: se William dovesse veramente morire senza eredi, la successione al trono andrebbe di diritto al fratello minore, lo scapestrato Harry, poiché la legge inglese non prevede che un eventuale figlio adottivo possa diventare re.
Insomma, se le voci fossero fondate sarebbe davvero un dramma per la coppia. Al momento, comunque, i due, giovani, belli e soprattutto ignari delle cattiverie tramate alle loro spalle si godono il sole delle Seychelles.

sabato 14 maggio 2011

DA NOI SAREBBE.......... SANTO SUBITO

Tre poliziotti lo hanno prelevato dalla prima classe dell'aereo e condotto al commissariato di Midtown South dove a indagare sul caso è l'unità Special Victim. L'accusa è di abusi ai danni di una cameriera 32enne in albergo. Tutto sarebbe avvenuto a mezzogiorno in una camera del Sofitel in West 44 Street. La donna sarebbe entrata per svolgere il suo lavoro quando dal bagno all'improvviso sarebbe uscito il politico francese. Strauss Kahn, 62 anni (è nato a Neuilly-sur-Seine il 25 aprile 1949), completamente nudo, l'avrebbe aggredita secondo l'accusa costringendola a fare sesso orale con lui. Lo riferiscono il New York Post e il New York Daily News. L'arresto costringerà Strauss-Kahn a rinviare un incontro in programma domenica a Berlino con il cancelliere tedesco Angela Merkel. E' attualmente Il direttore generale del Fondo Monetario internazionale. Non è la prima volta che Strauss-Kahn resta coinvolto in uno scandalo di natura sessuale. Nell'ottobre 2008 il Fmi ha condotto un'indagine su di lui per accertare se avesse abusato delle propria posizione per intrattenere una relazione sessuale con una sua sottoposta, Piroska Nagy, ex dipendente del Dipartimento Africa del Fondo e moglie dell'ex banchiere centrale argentino Mario Blejer. Il Fmi allora aveva assunto lo studio legale Morgan, Lewis & Bockius per indagare sulla relazione, dopo che Nagy si era dimessa in agosto e aveva ricevuto una buonuscita superiore a quello che le sarebbe spettato. Le indagini puntavano fra l'altro ad accertare se Nagy avesse ricevuto pressioni per lasciare. La crisi finanziaria ha consentito a Strauss-Kahn di mantenere, nonostante le indagini, il posto di lavoro al Fmi, dopo delle scuse pubbliche: «È stato un errore di giudizio» aveva detto. Strauss-Kahn, ex ministro delle finanze francese e considerato il papabile sfidante di Nicolas Sarkozy, è alla guida del Fmi dal novembre 2007, al posto di Rodrigo Rato che nel giugno 2007 aveva lasciato per motivi personali.

martedì 10 maggio 2011

BOLOGNA E LA CAMPAGNA.....DEL PENE DEPRESSO

DA IL RIFORMISTA 10/05/2011 DI ANTONELLA CARDONE:

Amore, tradimenti, sesso e vendetta, le parole d’ordine dell’ultima campagna elettorale, e sempre il sesso, nelle sue più variegate forme, gronda da tutti i pori della politica a Bologna anche stavolta. Superate le storie di presunti amanti del candidato sindaco mancato, Maurizio Ce-venini, e dei viaggi pagati coi soldi pubblici alla fidanzata del dimissionario Flavio Delbono,dopo un anno e mezzo di commissariamento questa sarà forse ricordata come la campagna elettorale del “pene depresso”. Era quella di un membro non in erezione, infatti, l’immagine in cui si è ritrovata “taggata” su Facebook una candidata di Sinistra e Libertà, Antonietta Laterza, la quale dopo le dovute segnalazione e denunce contro l’anonimo spiritosone, parla senza mezzi termini di «brutto tiro politico, un’offesa, un vilipedio», che casca il giorno dopo che Beppe Grillo ha dato commiato dal suo comizio in piazza Maggiore conun «At salut, buson», «ti saluto,culattone», rivolto a Nichi Vendola che sarebbe arrivato in piazza poco dopo. Una battuttaccia da comico di quart’ordine che ha fatto infuriare dall’Arcigay a tutta la sinistra, e che ha fatto rispolverare un dibattito sul machismo come non se ne vedevano da tempo. «Cerca l’applauso facile del pubblico con battute maschilistee populiste da bar sport. È esattamente ciò che fa il nostro presidente del Consiglio e mal si concilia con chi sostiene di rap presentare qualcosa di nuovo nello stantio panorama politico italiano», attacca Arcigay, «Grillo ha un linguaggio che a me pare un po’ eccessivamente maschilista, un po’ tributario di un codice sessista e machista», insiste Vendola. Neanche il tempo di prendere fiato, ed ecco che sul quotidiano locale l’Informazione un candidato leghista fa outing: «Sono gay». Di più: «Ho fatto anche un film porno omosessuale». Stefano Guida, 26 anni, parrucchiere, famiglia rosso comunista fino a pochi anni fa, ora tutta convertita al verde Lega, ha spiazzato tutti. Ma non quelli del Carroccio che, sostiene, «guardano se uno crede nei valori della Lega, e non altro», ma teme «ora che l’ho detto, magari la Lega mi espelle....». E fa quindi sapere che quando Rosi Mauro è venuta a Bologna l’ultima volta e distribuiva rose rosse alle elet-trici lui ne ha chiesto una per sé. E la Mauro, con un sorriso dolce per quel che le è possibile - consegnando la rosa gli ha fatto l’occhiolino. «Ha capito che sono gay e non ha avuto problemi», sostiene Guida. Che dire del ritorno nell’agone mediatico di Cinzia Cracchi? Dopo essere stata la protagonista indiscussa della campagna elettorale 2009 con le accuse che portarono allo scandalo sessual giudiziario che travolse Delbono, mirando a esserlo anche di questa si è candidata con una neonata lista civica. Vuole fare la consigliera comunale come «simbolo di tutte le donne maltrattate dagli uomini», dice. Ha raccontato in dettaglio altro gossip sulla sua relazione con Delbono: «Io gli sono semprestata fedele, ma lui no, amava tante donne quanti sono i piloni dei portici di Bologna», un assist per per mettere a Roberto Benigni, arrivato in città un paio di giorni fa per inaugurare una mostra a lui dedicata, di andare in gol con un: «Ma qui a Bologna siete peggio di Berlusconi!». La città delle tre T (torri, tortellini e tette) e delle donne famose per la loro bravura nel sesso orale non si è scomposta più di tanto. Ma ha tremato quando dagli altoparlanti della radio ha sentito Cinzia discettare, ospite di Un giorno da conigli sulla bellezza dei politici italiani. «Il più bello è di certo Silvio Berlusconi. È giovanile, è affascinante. Magari essere la sua fidanzata! Silvio!!!! Io lavoro alla Regione, chiama al centralino chiedendo di me!». Per chiosare, scuotendo la chioma bionda, con un ammiccante «bè,se ha chiamato in Questura per Ruby....». Del resto, gli argomenti della campagna elettorale bolognese sono davvero scarsi, nella sfida che sembra già vinta tra il democrat Virginio Merola e il leghista, sostenuto anche dal Pdl, Manes Bernardini. Ora che tutti, persino il Pd che lo aveva sostenuto, hanno scaricato la magagna Civis, il tram su gomma a guida ottica per il cui appalto daoltre 140 milioni di euro è indagato per corruzione l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, sembra ci sia poco di cui dibattere. Si è fatta le conta delle piazze più o meno piene: tra quella per Vendola, quella per Grillo e quella per Bossi, vince facile il governatore pugliese. E ci si è messi a guardare se il primo leghista candidato sindaco a Bologna canti o no l’inno nazionale. «Non canto nulla, neanche il Và pensiero, perchè sono stonato»,se l’è cavata Bernardini.

lunedì 9 maggio 2011

SI SPARA L'EX MARITO DI BRIGITTE BARDOT

L’età avanzata stimola il suicidio. Accade con maggiore frequenza a quelli del Cancro ma lo Scorpione sa farsi giustizia. Gunther Sachs era uno Scorpione del quattordici di novembre. Aveva settantotto anni e ha deciso che l’età, per l’appunto, lo stava stimolando a chiudere l’obiettivo della sua esistenza bellissima. Click, il rumore mille volte da lui udito quando scattava una fotografia, stavolta uno sparo è stata l’ultima luce prima del buio, l’ultimo rumore prima del silenzio. Suo padre Will si uccise sparandosi alla testa in quello stesso anno. Venne, dopo un solo mese dalla nascita, la fine, improvvisa e feroce, di Christopher Gunther, il secondo figlio avuto dal matrimomio, era il terzo, con l’indossatrice svedese Mirja Larsson. Ancora la morte di suo fratello Ernst Wilheim, travolto da una slavina. Ma in mezzo a questo c’era stata Brigitte, la Bardot, la femmina fatale, il sogno di qualunque uomo di quell’epoca di dolce vita, di Saint Tropez, di partouzes, di droga e alcool al Byblos, dei misteri sensuali di villa Mandrague, la dimora di BB, dell’Epy Plage, il lido privato, esclusivo. Saint Tropez non esisteva, prima. Non sarebbe esistita, dopo. Se non nel diario di quel tempo. Gunther decise di prendersi Brigitte nel giorno giusto per i francesi, il quattordici di luglio, la sua rivoluzione sessuale non partiva dalla Bastiglia ma dal Nevada, nel sito di Las Vegas, bingo per un miliardario, erede dei Von Opel, da parte di madre, dunque nato nella culla di caviale e champagne, con fastidiose amicizie famigliari. Gunther Sachs, dunque, ha voluto esistere come si doveva, una vita d’azzardo, gli amori di contrabbando, gli studi di scienza, lo sport, l’accento tedesco avvolto da due gocce di Chanel numero 5, il fisico potente, da bobbista alle Olimpiadi, il gusto per l’arte moderna (è stato direttore del museo di Monaco di Baviera), la curiosità per la matematica, con una laurea in bacheca, i capricci con le stelle, non soltanto Brigitte ma proprio gli astri del cielo, di notte a rimirare il tetto sopra Saint Tropez, Las Vegas, Gstaadt, lo stesso soffitto naturale e cento visioni, cento letture, come lui stesso ha scritto in quel libro diventato un best seller in Germania e in Francia e in Inghilterra, Dossier astrologia, uno studio scientifico, analizzato e approvato (!) dall’Università di Monaco, roba brutta per gli astronomi, opera divina per maghi, stregoni, dame e damazze di qualunque società. I tre anni di matrimonio con Brigitte, dal Sessantasei fino al divorzio definito in tribunale il primo giorno di ottobre del Sessantanove, quel triennio, dunque, fu un arco di tempo di favole e di cialtronate, Gunther travestito da Dracula che scende da un elicottero a Saint Tropez, Gunther che spedisce diecimila, dico diecimila, rose a Brigitte per far annusare a quella serra colorata il profumo di donna, della DONNA. Venne Gigi Rizzi, «l’italien», a togliergli il posto al Byblos e tra le braccia della suddetta. Ma Sachs restò il fantasma e Dracula assieme, il play boy come si diceva e si scriveva allora, oggi il dizionario condominiale prevede «tronista». L’uomo che giocava a fare il ragazzo, il maschio bello, fascinoso, charmant, sciupafemmine, capace di qualunque cosa, in qualunque ora del giorno, preferibilmente di notte, l’alba serviva per fuggire lontano, lontano da Brigitte, da Marina Doria, da Juliette Greco, da Soraya, femmine inquiete e inquietanti come erano quelle passioni.

domenica 8 maggio 2011

OH.....L'AMORE CHE SBOCCIA

Tenero e delicato come puo' essere a quell'eta', l'amore che sboccia in primavera sulle note delle vecchie canzoni di Claudio Baglioni: Pato e Barbara - come Step e Babi (i protagonisti di 'Tre metri sopra il cielo' di Federico Moccia) - sarebbero pronti a suggellare la loro promessa con un lucchetto color di rosa se a Milano ci fosse Ponte Milvio. Lo scudetto diventa neo-romantico grazie al rapporto appena fiorito tra Barbara Berlusconi e Alexandre Rodrigues da Silva, piu' semplicemente Pato, il 'fragile' talento brasiliano approdato al Milan quando era solo un ragazzino di 17 anni. Lei e' gia' mamma di due figli e si e' separata da poco dal compagno storico Giorgio Valaguzza. Pato si lascia invece alle spalle un matrimonio-lampo con l'attrice brasiliana Sthefany Brito (2009-2010). L'unione dura poco piu' di sette mesi. Il derby di sabato 2 aprile e' una svolta per lo scudetto al Milan, che lo vince per 3-0 con doppietta di Pato, e lo e' anche per la relazione tra i due ragazzi, 22 anni lui, 26 lei. Alexandre sta per dedicare i suoi gol a Barbara ma viene frenato in zona Cesarini dai responsabili dell'ufficio stampa. Ora con lo scudetto Barbara è lì all'olimpico e non perde l'occasione per mostrarsi di nuovo al fianco di Pato.

venerdì 6 maggio 2011

MAZZUCA SCIVOLA SUL LATO....B)

Bufera scatenata da Alessandra Mussolini, che accusa il collega deputato, nonché ex direttore del Carlino, di avere in tasca una lista dei c... più belli di Montecitorio pronta per essere pubblicata su Panorama. "Ma quale classifica, quale lista. Non esiste nessuna lista del lato B. Alessandra mi ha frainteso", si giustifica il parlamentare, che pure ammette: "Sì, una rubrichina su Panorama ce l'ho, scrivo pezzi di colore, ma niente del genere. Giuro, non uscirà niente di tutto questo". "Qui mi si fa un processo alle intenzioni", ringhia lui, furente.
Il racconto della Mussolini è circostanziato, riferito e raccontato pure alla parlamentare Pd Paola Concia, condito dalle espressioni di sdegno di entrambe. I fatti. Accade tutto in un tranquillo pomeriggio di disegni di legge alla Camera, mentre la Mussolini passeggia tranquilla in Transatlantico. "Scusa...", la ferma Mazzuca e, stando al racconto della collega, le dice: "Tu vuoi essere inserita al quinto posto della nostra classifica?". La Mussolini resta a bocca aperta. Quasi non ci crede. E quando ci crede corre da Paola Concia, del Pd, e le racconta tutto. Poi fila dritta da Paolo Bonaiuti e Fabrizio Cicchitto, pronta a dare battaglia vera a Mazzuca. Lui, il parlamentare bolognese, nega tutto "È stato un semplice malinteso, non sono stato capito da Alessandra. Questo è un processo alle intenzioni sul niente, lo assicuro".

martedì 3 maggio 2011

LUI AVEVA PIU' AMANTI DELLE COLONNE DEI PORTICI DI BOLOGNA

Signora Cracchi, come le è venuto in mente di candidarsi alle prossime Amministrative di Bologna?

«Ho un senso etico e civico troppo forte per non vivere attivamente la mia città. Sono la capolista di una lista civica chiamata Nettuno, come il dio del mare. Il mare è mistero e vita… proprio come me».


In che senso, scusi?

«Io non sono la “mantenuta”, la “rovina famiglie”, la “rovina-Bologna”… sono una donna che ama, che pensa… sono proprio come Nettuno, il dio del mare : viva, attiva, potente e piena di misteri… ma sempre vera!».

Ossia?

«Una donna vera è una donna che non rivela mai tutto di se ma che “dà” tutto di sé. Io, però, ho commesso una grande ingenuità: sono stata troppo sincera… troppo trasparente. Ho vissuto col cuore e con lo stomaco. Tutta la mia vita è stata un libro aperto, anche le emozioni più intime. Non ho mai voluto avere filtri».


Forse è per questo che a Milano gli ambienti gay la considerano una loro icona?

«Sì, e ne sono fiera. Forse perché sono bionda, cotonata e single. Che ridere! A parte gli scherzi, sento il mondo gay molto vicino a me. Io politicamente ho intenzione di lottare per i diritti delle minoranze. Siamo tutti uguali di fronte alla legge e a Dio. Io ho tanti amici gay. Mi adorano, e io li amo. Lotterò anche per tutelare i loro diritti. Anche io, a mio modo, facevo parte di una minoranza…».

In che senso?

«Ho avuto il coraggio di lasciare tutta la mia vita per amore di uomo. Che però alla fine non meritava tante rinunce».


Parla dell’ex sindaco Flavio Del Bono?

«Certo. Proprio di lui. Gli ho voluto molto bene. Ma lui amava follemente mezza Bologna».


Cioè?

«Credo che quando stava con me abbia avuto tante donne quanti i portici della mia città. Io invece gli sono stata sempre fedele».


È vero che era una grande amatore?

«Lo chieda alle signore di metà Bologna che sono state con lui».


Scusi se torno a temi politici, ma la Sua lista Nettuno come si colloca ideologicamente?

«Non si colloca. Noi superiamo le ideologie. I nostri sono valori universali. Noi siamo al di là di ogni collocazione. Siamo dalla parte delle gente. E cercheremo di risolvere i loro problemi».


Gianni Sofri, fratello di Adriano, ed esponente politico della ex giunta Del Bono non ha parole dolci nei suoi confronti…

«Lo immagino. Mi considererà una velina da quattro soldi. Ma io gli rispondo che sono fiera di essere considerata una velina. Anzi, gli dico che “sono una velina dentro”. Perché in ogni velina c’è un mondo che scalpita, una intelligenza che chiede risposte, un’anima che dona la sua forza».


GIANNI SOFRI: “SIAMO CADUTI IN BASSO…” – Abbiamo chiesto un commento a Gianni Sofri, fratello di Adriano e membro dell’ex giunta di Dal Bono. Ecco che cosa ci ha risposto: «Non ho nulla da dire. Stiamo scendendo troppo in basso. Non commento le perfomaces pubblicitarie della signora. Io sostengo Merola. Non voglio saperne di questa donna. Ha rovinato l’immagine della nostra città. Non voglio che il mio nome venga associato a questa signora. Si fa fotografare dai settimanali? Non mi stupisco. Cosa non si fa per apparire…».

HARRY & PIPPA.....FRATELLI TERRIBILI

Philippa detta Pippa (in Gran Bretagna è un nome chic) è una ragazza ossessionata (forse per via della madre, che ha allevato due figlie dette «le ragazze edera», in quanto anche loro rampicanti) dal successo sociale, protagonista alle feste, da anni a caccia di fidanzati con caratteristiche precise: bell'aspetto, molti soldi, titolo nobiliare, casa a Londra e maniero serio in campagna. Henry detto Harry è un tipico figlio minore di grande famiglia inglese: tende a mettersi nei guai, ama lo sport e le bevute, andava male a scuola ma ha cercato di essere un soldato coraggioso.
Per raccontare Pippa ci vorrebbe la penna di Jane Austen (L'incipit di Orgoglio e pregiudizio, «è un fatto universalmente noto che uno scapolo provvisto di un cospicuo patrimonio non possa fare a meno di prendere moglie» sembra il mantra di casa Middleton)
Per Harry ci vorrebbe il Kipling dei ragazzacci che diventano eroi nelle guerre coloniali (voleva andare in Iraq, ha combattuto in Afghanistan) e, molto, P.G. Wodehouse (fa scherzi cretini, è pieno di zii duchi, e come Wodehouse fu accusato di filonazismo; anche nel suo caso si trattò di cretineria, il principe era messo un'uniforme con la svastica a una festa).