«Volete che l’Unione Europea possa prescrivere l’insediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi anche senza il consenso del Parlamento nazionale?»
Questo è quanto, su cui oggi 8 milioni di Ungheresi sono chiamati ad esprimersi.
Gli ungheresi dal 2010 hanno garantito al Fidesz, il partito di Orban, una maggioranza schiacciante in Parlamento: i sondaggi prevedono che almeno l’80% dirà “no” alle quote europee. Se i voti validi però non supereranno il 50% la consultazione perderebbe comunque legittimità giuridica e valore politico.
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domenica 2 ottobre 2016
domenica 13 marzo 2016
E' ARRIVATO ANCHE IL SUO GIORNO: FRAUKE PETRY
Il vento che spira sempre più forte in Occidente, dalla Francia con Marine Le Pen, agli Stati Uniti con Donald Trump,all'Italia con Matteo Salvini, irromperà oggi sulle regionali Tedesche.
Frauke Petry, ne sarà la portabandiera. Lei l'8 luglio dello scorso anno al congresso di Essen dopo i recenti successi ottenuti alle elezioni Europee dall'AFD (Alternativa per la Germania), ha strappato al più moderato e fondatore Bernd Luke, la guida del partito. Non ha perso tempo ed ha sterzato nettamente a destra rispetto al predecessore. Molti la ritengono molto vicina al movimento Pegida (movimento Antiislamista) e assolutamente contrapposta alla politica permissiva della Merkel in materia di immigrazione. Un suo stretto collaboratore ha dichiarato " Non facciamoci commuovere e ricattare dagli occhi di quei bambini". Pure in materia monetaria in ottica Europea, propone l'uscita della Germania dall'Euro.
Oggi si vota in tre Land strategici lei ed il suo AFD, viene visto e valutato con un risutato percentuale a due cifre, alcuni azzardano addirittura vicino al 20%, soprattutto in Sassonia.
Frauke Petry, ne sarà la portabandiera. Lei l'8 luglio dello scorso anno al congresso di Essen dopo i recenti successi ottenuti alle elezioni Europee dall'AFD (Alternativa per la Germania), ha strappato al più moderato e fondatore Bernd Luke, la guida del partito. Non ha perso tempo ed ha sterzato nettamente a destra rispetto al predecessore. Molti la ritengono molto vicina al movimento Pegida (movimento Antiislamista) e assolutamente contrapposta alla politica permissiva della Merkel in materia di immigrazione. Un suo stretto collaboratore ha dichiarato " Non facciamoci commuovere e ricattare dagli occhi di quei bambini". Pure in materia monetaria in ottica Europea, propone l'uscita della Germania dall'Euro.
Oggi si vota in tre Land strategici lei ed il suo AFD, viene visto e valutato con un risutato percentuale a due cifre, alcuni azzardano addirittura vicino al 20%, soprattutto in Sassonia.
domenica 24 gennaio 2016
IO E LE UNIONI CIVILI
Con idee laiche e non schierate di principio, mi trovo a disagio di fronte al tema che comunque è sempre esistito, esiste e sempre ci sarà. Vedo masse pronte a scendere in piazza, perché i nuovi diritti si affermino. Sono certo che altre masse controriformiste, si lanceranno presto sulle stesse piazze. Io di principio non parteggio ne per l'una o per l'altra fazione, mi sforzo di restare lì come il semaforo all'angolo. Come ho avuto modo di osservare ieri sulla battuta di Sgarbi, la base di una famiglia è ancora quella fatta da un maschio e da una femmina. Non ho nulla contro l'omosessualità, chi vuole e se la sente, per me la può liberamente praticare. Rispetto al Welfare visto che le tasse ed i contributi li paga come tutti , mi rendo conto, l'omosessuale è talvolta discriminato, bene lavoriamo su questo, vediamo di trovare soluzioni più avanzate delle attuali, rispetto alla loro convivenza ed ai diritti ad essa legati.
Ma sulla filiazione e sull'adozione sarà un mio limite, ma fossi io a decidere, non mollerei di una virgola. La ragione che supporta questa mia intransigenza è dettata dalla forzatura del diritto naturale, che per me resta stella polare. Già la maternità assistita in coppie etero mi lascia perplesso.
Ma sulla filiazione e sull'adozione sarà un mio limite, ma fossi io a decidere, non mollerei di una virgola. La ragione che supporta questa mia intransigenza è dettata dalla forzatura del diritto naturale, che per me resta stella polare. Già la maternità assistita in coppie etero mi lascia perplesso.
sabato 9 gennaio 2016
LA TRANSIZIONE IMPOSTA DAL GIGLIO MAGICO
«Ci sarà da sudare, avremo tutti contro, ma da una parte ci saremo noi, il partito del cambiamento, dall’altra loro, i difensori della casta, e gli italiani non avranno dubbi», va ripetendo Matteo Renzi. Il fatto è che nel frattempo la riforma elettorale, l’Italicum approvato l’anno scorso in via definitiva, sarà entrato in vigore: avverrà proprio a luglio, come prevede la clausola al testo. E con un nuovo assetto istituzionale e un nuovo sistema di voto in mano al premier, tutto può accadere. Di certo, nulla sul piano tecnico potrà impedire un eventuale ritorno anticipato alle urne. Naturalmente prima, ci sarà il passaggio fondamentale per il premier, pare nel prossimo mese di ottobre, quel Referendum popolare confermativo sulle riforme Istituzionali. Lì si capirà, come sostiene lo stesso Renzi, il futuro e la prospettiva sua e del suo governo. Certo le vicende degli ultimi mesi, legate al decreto salva banche, con eventuali complicazioni giudiziarie che ne potrebbero derivare, rappresenterebbero un ulteriore scoglio per le strategie del Premier. Inoltre le amministrative di tarda primavera, saranno il primo vero banco di prova per il PD, ma Renzi è stato chiaro al proposito affermando "Noi metteremo in campo per il fututo il meglio che abbiamo, per ogni territorio, ma io non posso essere giudicato per quel risultato elettorale. Io voglio essere giudicato sul Referendum Istituzionale, e se lo perdo andrò a casa".
Certo ora siamo a gennaio e da qui a ottobre, la strada è ancor lunga e assai scoscesa. Molti esami dovranno essere superati a livello Europeo, dopo la manovra costruita sulla flessibilità, che già fa storcere il naso a Bruxelles e dintorni. Inoltre quanti e quali saranno gli imprevisti da affrontare. Certo e Renzi di ciò è consapevole, nei momenti più neri, una stampella in Parlamento, "la puoi sempre trovare".
In primis il concittadino Denis Verdini ed i suoi numerosi amici, "spesso sono assai critici, ma poi al momento giusto, una mano non te la negano". Così certo tra alti e bassi si dovrebbe arrivare a quel voto referendario, che dovrebbe chissà essere la svolta agognata dal Premier, ma anche la sua caduta.
Certo ora siamo a gennaio e da qui a ottobre, la strada è ancor lunga e assai scoscesa. Molti esami dovranno essere superati a livello Europeo, dopo la manovra costruita sulla flessibilità, che già fa storcere il naso a Bruxelles e dintorni. Inoltre quanti e quali saranno gli imprevisti da affrontare. Certo e Renzi di ciò è consapevole, nei momenti più neri, una stampella in Parlamento, "la puoi sempre trovare".
In primis il concittadino Denis Verdini ed i suoi numerosi amici, "spesso sono assai critici, ma poi al momento giusto, una mano non te la negano". Così certo tra alti e bassi si dovrebbe arrivare a quel voto referendario, che dovrebbe chissà essere la svolta agognata dal Premier, ma anche la sua caduta.
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