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domenica 3 novembre 2013

E' ORA CHE DRAGHI TAGLI I TASSI

Il rialzo di tutti gli asset percepiti come più rischiosi, dai Bonos ai BTp, e il contemporaneo calo dell’Euro, sembrano consolidare l’ipotesi che giovedì 7 novembre la Bce intervenga con un taglio sui tassi di riferimento in Eurozona, abbassandoli dall’attuale minimo storico dello 0,5%. Le motivazioni per un taglio dei tassi di riferimento, almeno sulla carta, ci sono. I prezzi al consumo nell’area euro stanno salendo al ritmo più basso degli ultimi quattro anni. Il dato pubblicato in settimana segnala un’inflazione in Eurozona allo 0,7%, in discesa per il settimo mese consecutivo e ben al di sotto di quel 2% indicato dalla stessa Bce come soglia d’allarme per garantire la stabilità dei prezzi. Più che di rischio inflattivo, in Eurotower in questi giorni si discute del rischio opposto, ovvero di deflazione. Il rallentamento eccessivo dei prezzi potrebbe soffocare il fragile tentativo di recupero dell’economia messo in atto dal Vecchio Continente. 

L’attesa di un allentamento monetario ora si fa più forte. La moneta unica venerdì è caduta a quota 1,3478 contro il dollaro, il minimo dal 16 ottobre, mettendo a segno la peggiore perdita settimanale (-2,3%) degli ultimi 16 mesi. Il calo è una buona notizia soprattutto per chi fa export. Anche perchè la forza della divisa europea nei giorni scorsi aveva raggiunto livelli di guardia. Venerdì scorso l’euro quotava 1,38 dollari, il top degli ultimi 23 mesi, grazie a un apprezzamento dell’8% da inizio luglio. Merito dell’ampio surplus commerciale europeo, del ritorno di ampi flussi di capitale sui mercati azionari europei ma anche della convinzione - sempre più diffusa - che la sopravvivenza della moneta stessa non sia più in discussione.

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