Il giorno dopo la decisione della Banca nazionale Svizzera di sganciare il franco dall’euro, è già tempo di bilanci. I listini della Confederazione sono in rosso a causa del tonfo delle azioni delle aziende esportatrici. I cittadini di Ginevra e i frontalieri francesi, al contrario, festeggiano. Con il franco svizzero passato in poche ore da 1,20 alla sostanziale parità con l’euro, si sono riversati agli uffici di cambio per fare incetta di moneta unica da spendere nella vicina Francia, dove la vita costa meno. “Per me è stata un’ottima notizia sotto ogni punto di vista: vacanze, shopping… Io faccio tanto shopping in Francia, è più economica della Svizzera”, dice un abitante di Ginevra. Naturalmente questo sentimento sarà comune a tutti i frontalieri Svizzeri compresi i nostri Italiani.
Diverso il clima che si respira a Varsavia. I sottoscrittori di prestiti in franchi svizzeri, molto diffusi in Polonia, si ritrovano con rate da pagare molto più alte. L’impatto dei prestiti deteriorati sui conti delle banche potrebbe diventare una bomba a orologeria in vista delle prossime elezioni parlamentari. “I mutui in valuta estera presuppongono dei rischi. Le 560 mila persone che si sono prese tali rischi lo hanno fatto volontariamente. Per qualche anno hanno pagato rate molto basse. Ora il vento è cambiato”.
Questi i primi esempi di quanto sta succedendo dopo la clamorosa mossa della Banca centrale Svizzera, a seconda dei propri interessi personali, c'è chi ride e chi piange.

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