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sabato 14 settembre 2013

WASHINGTON AL BIVIO ANCHE PER LA FINANZA

Il quantitative easing che cosa é? Si tratta del processo di "creare moneta" da parte delle banche centrali al fine di acquistare, per esempio, titoli di stato in mano ai privati. Si tratta di una strategia che viene messa in campo quando i tassi d'interesse sono vicini allo zero e l'istituto centrale ha pochi margini di manovra sul costo del denaro. Attraverso il quantitative easing vene allargata la massa monetaria in circolazione. Tale manovra è stata largamente applicata per attutire le numerose crisi che si sono succedute negli ultimi anni.
La decisione della Federal Reserve sul «quantitative easing» è attesa per mercoledì prossimo al termine della riunione di 48 ore che, secondo l’opinione prevalente degli analisti, porterà a ridurre da 85 a 75 miliardi l’ammontare mensile di titoli acquistati. Si tratta del primo passo della «strategia di uscita» preannunciata al Congresso di Washington da Bernanke, presidente della Fed, alla luce dei progressi della ripresa.  Sui mercati c'è timore che l’annuncio della Fed sollevi forti timori dopo i continui rialzi delle scorse settimane. Che hanno portato il Dow Jones, a cinque anni dal tracollo post-Lehman, a toccare i nuovi massimi di sempre. Ad aggravare l’incertezza sull’impatto finanziario del taglio al «quantitative easing» c’è lo scenario dell’imminente cambio della guardia alla guida della Fed.  Lo scenario di un duello aperto con il Congresso sul successore di Bernanke preoccupa la Casa Bianca non solo perché sarà il nuovo presidente della Fed a dover portare a termine la strategia di uscita dal «quantitative easing» ma anche perché si somma ad un’altra battaglia in arrivo a Capitol Hill. In questo caso la data è certa perché il 1° ottobre l’America raggiungerà il tetto dell’indebitamento federale consentito per legge e senza un’intesa fra Casa Bianca e leader repubblicani sull’aumento potrebbe verificarsi lo scenario della serrata governativa più volte sventata da Obama come anche di un devastante default finanziario a metà ottobre, capace di azzerare i progressi della ripresa.  Per dare luce verde all’aumento del tetto del debito i repubblicani di John Boehner, presidente della Camera, chiedono di ritardare ulteriormente l’entrata in vigore della riforma della Sanità ma la Casa Bianca non sembra per ora disposta a cedere.  

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