Leggo poco fa su Facebook, questo post di Matteo Renzi "Fare il delegato regionale per eleggere il Presidente della Repubblica non era un mio diritto. Lo avrei fatto volentieri, certo, orgoglioso di rappresentare Firenze e la Toscana. Le telefonate romane hanno cambiato le carte in tavola, peccato. Nessun dramma però, in politica può succedere. Mi spiace soltanto, la doppiezza di chi parla in un modo e agisce in un altro. Ai doppiogiochisti dico: forse non riuscirò a cambiare la politica. Ma la politica comunque non cambierà me. Io quando ho da dire qualcosa lo dico in faccia, a viso aperto e non mi nascondo dietro i giochini". La replica di Bersani non si è fatta attendere. «Nella sequela di quotidiane
molestie mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la
nomina di Renzi a grande elettore per la Regione Toscana», ha detto in una nota
il segretario Pd. «Smentisco dunque - ha concluso - di aver deciso o anche solo
suggerito, o anche solo pensato alcunché, a proposito di una scelta che riguarda
ovviamente e unicamente il Consiglio regionale della Toscana». Capitolo chiuso? Niente affatto. Da Firenze, fonti vicine all'entourage
renziano, rincarano la dose e spiegano al Corriere che sarebbe stato
Valdimiro Fiammenghi, esponente di punta del Pd in Emilia Romagna di stretta
osservanza bersaniana, a telefonare al presidente regionale Enrico Rossi e al
capogruppo regionale chiedendo di dirottare il sostegno da Renzi al presidente
Alberto Monaci.
Francamente debbo dire non riconosco più il Matteo Renzi che avevo "apprezzato solo pochi mesi fa" dopo la sconfitta alle primarie di coalizione. Da qualche tempo lo vedo insofferente e impaziente, sostiene che lui ha perso le primarie, ma Bersani ha perso le elezioni e che il tempo per le manfrine è finito, ma non ha a mio modo di vedere il coraggio di fare lo strappo, dice "io non lascio il Pd". Quindi a mio modo di vedere, si sta logorando, perchè il PD è una forza politica nata di recente, ma come tutti sappiamo le radici vengono da lontano e lo "zoccolo duro", di gran lunga maggioritario è molto distante dalle idee di Renzi. Per cui il nostro caro Matteo difficilmente riuscirà a prendere le redini del Pd, soprattutto la sua sortita è stata prematura, magari doveva aspettare che Bersani si bruciasse cosa che a tutt'oggi è ancora tutta da verificare. Comunque il tempo è galantuomo.

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