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martedì 21 giugno 2011
GRECIA UNA MACCHINA CHE FAGOCITA DENARO
Nei primi quattro mesi dell’anno i suoi ricavi (che sono fatti dalle tasse riscosse) sono scesi quasi del 10 per cento. In compenso le spese hanno continuato a correre come se nulla fosse: anzi sono aumentate del 4 per cento. Il punto dunque non è discutere se la Grecia sia fallita (lo è, basterebbe vedere quanto deve remunerare quei pazzi che oggi volessero comprare un suo titolo pubblico), ma stabilire perché non sia ancora saltato il banco. Il mutuo complessivo contratto dalla Grecia (il debito pubblico) vale 330 miliardi di euro. E secondo stime accreditate la metà è detenuto da banche europee. Andando un po’ più a fondo scopriamo che circa un terzo del debito totale, quasi cento miliardi di euro, sono in mano a banche francesi e tedesche. Quelle italiane hanno investito in titoli greci «solo» 3 miliardi di euro. Ordunque, se la Grecia dovesse fallire, dovesse cioè decidere di non pagare i suoi conti, i primi a portarsi a casa il buco sarebbero gli istituti creditizi francesi e tedeschi. A quel punto il fallimento farebbe decisamente male. Merkel e Sarkozy si troverebbero una bella grana in casa: dovrebbero salvare le proprie banche nazionali gravate da perdite su crediti di ingenti dimensioni. R&S di Mediobanca ha recentemente calcolato quanto valgono gli attivi delle prime due banche dei principali Paesi europei. Il risultato è da capogiro. Le prime due banche francesi valgono il doppio dell’intero Pil d’Oltralpe; in Germania gli attivi delle prime due star valgono più o meno tutto il Pil tedesco. Se una banca in questi Paesi ha un raffreddore, lo Stato rischia la polmonite. Nelle ultime concitate ore non si sta discutendo il salvataggio della Grecia. E men che mai la morte dell’euro. Basti pensare che il Pil greco oggi pesa meno del 3 per cento di quello dell’intera Europa. Oggi è piuttosto in discussione, come sempre avviene nei fallimenti, il salvataggio dei creditori e cioè delle grandi banche europee che hanno prestato senza grandi indugi al malato di Atene. Questa banale constatazione è molto chiara ai greci. Una parte dei politici ateniesi sa che il conto del fallimento potrebbe essere pagato dai contribuenti tedeschi e francesi costretti a ricapitalizzare le loro banche. È per questo che giocano con il fuoco: e non hanno la minima intenzione di adottare quelle misure da lacrime e sangue che si dovrebbero subito mettere in campo. Un buon motivo per affrontare la crisi greca, con i criteri di mercato e pretendere che l’azienda ateniese faccia pulizia al suo interno o altrimenti salti una volta per tutte.
venerdì 10 giugno 2011
A BORGHEZIO NON BASTA IL TESSERINO PER ENTRARE AL BINDELBERGER.....ANZI LO MALMENANO
"Ci hanno letteralmente presi a spintoni. Mi hanno dato anche un colpo sul naso che ora è sanguinante: è stata un'aggressione violentissima, mi hanno portato fuori di peso e per un miracolo non sono caduto". Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, commenta così l'episodio in cui è rimasto coinvolto giovedì, all'ingresso dell'Hotel Suretta di Saint Moritz. Lì sarebbe stato aggredito dagli uomini del servizio di sicurezza del Gruppo Bilderberg, il club che riunisce importanti personalità del mondo economico, politico e bancario, che si era dato appuntamento nell'albergo. Borghezio si era presentato all'ingresso con il suo assistente mostrando il tesserino e chiedendo di poter partecipare all'incontro ed è stato bloccato e allontanato con forza. Il Club Bilderberg, detto anche Conferenza Bildelberg o Gruppo Bilderberg, è un incontro annuale per inviti, non ufficiale, di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità influenti che affrontano una grande varietà di temi globali, economici, militari e politici. Dopo l'incidente, il parlamentare è stato fermato dalla polizia svizzera: "Nulla da eccepire sul loro comportamento, sono stati gentilissimi, ma non riesco a capire perché se la siano presa con noi: ci hanno portato via come malviventi, perquisendo anche la nostra macchina , dove ovviamente no è stato trovato nulla". Secondo l'europarlamentare, l'accaduto "smaschera la reale natura di questa consorteria: il club di Bildelberg è una società segreta e non un gruppo di persone che si riuniscono in modo riservato. Chiediamo che chi decide sui destini del mondo lo faccia in modo trasparente", aggiunge l'europarlamentare, che preannuncia una denuncia. "E voglio aggiungere che non mi sarebbe dispiaciuto che, in una tale situazione, avessi ricevuto una telefonata delle autorità italiane".
giovedì 9 giugno 2011
NON E' SANTORO L'ULTIMO COLPO DELLA 7 ....
"L’ultimo nuovo vero acquisto di La7 non è una bandiera politica - ha dichiarto il direttore di Chi - ma è Benedetta Parodi". Giornalista, scrittice e sorella del volto del Tg5 Cristina Parodi, Benedetta ha iniziato la sua carriera su Italia 1 e lì è sempre rimasta, passando dal ruolo di conduttrice del telegiornale Studio Aperto alla sua rubrica di cucina Cotto e Mangiato, registrata proprio dai fornelli di casa sua a partire dal 2008. Dopo aver sperimentato tantissime ricette le ha raccolte anche in un libro omonimo, seguito poi da un altro volume, Benvenuti nella mia cucina. Ancora non è chiaro il suo ruolo sull'emittente, ma è probabilmente da scartare l’ipotesi che la Parodi venga assunta da Enrico Mentana per il suo Tg. il direttore del telegiornale ha dichiarato: "Cotto e Mangiato all’interno del mio Tg? No, nel mio Tg non parlo di Avetrana, figurati se…".
mercoledì 8 giugno 2011
AL BANO SOLO SPECULAZIONI....SU YLENIA
"La notizia secondo la quale mia figlia Ylenia si troverebbe in Arizona è una speculazione vergognosa», ha detto Carrisi, secondo cui la notizia è una «bufala maledetta dove non c'è neppure mezza verità. I settimanali tedeschi sono i peggiori -conclude il cantante- stanno inventando balle, scavi, tombe. Pur di vendere copie si venderebbero l'anima, come è successo con una una televisione spagnola cui ho fatto causa". La primogenita di Al Bano e Romina Power scomparsa a New Orleans nel 1994 si troverebbe a Sant'Anthony’s, un convento greco-ortodosso di Phoenix, in Arizona. Sarebbe stata la medium di Amburgo Casia Chayenne, che però si sarebbe limitata a confermare i sospetti di Frank Crescentini, lo 007 di Las Vegas che ha rivelato lo scoop in un libro, poi mai uscito. Ad accrescere i sospetti è anche il centralinista del convento Frate Samuel. Rispondendo ad un reporter, il religioso ha confermato che "due giorni dopo la telefonata della polizia, una donna che lavorava in giardino ha lasciato in tutta fretta il monastero. Era turbata", spiega Padre Samuel, "ha detto che voleva andare in Asia".
mercoledì 1 giugno 2011
BEPPE SIGNORI E LA STORIA DEL BUONDI' E IL CINQUANTINO FINIVA NELLE MANI DI BEPPINO
Chi per anni ha spopolato a suon di Buondì è stato Beppe Signori. L'ex attaccante della nazionale azzurra, amante del gioco, nell'estate 2000 ribrevettò una scommessa sentita qualche anno prima in discoteca: riuscire a mangiare un Buondì camminando, nello spazio limite di trenta passi. Messa al bando ogni forma di doping, compresa la possibilità di siringare della marmellata onde ammorbidire il prodotto, il bomber di Foggia, Lazio e Bologna mise in palio addirittura un milione di vecchie lire. Nessuno ce l'ha mai fatta, e Signori ha cavalcato la scommessa per anni. "Facciamo una scommessa... Voi mi date 50 mila lire e se riuscite a mangiare un Buondì in 30 passi, io vi do un milione". Queste sono state le parole di Beppe Signori ai suoi compagni di calcio del Bologna nell’estate 2000. Ovviamente la merendina non può essere inzuppata nel latte o in altre bevande ed i passi vanno fatti di seguito senza fermarsi e si vince la sfida se al termine dei passi si è inghiottito completamente il Buondì.
Però, apparentemente, sembra una cosa semplice... Cosa ci vuole in fondo a mangiare una merendina in 30 passi? Magari ci si ingozza un po’, ma per un milione questo e altro no?! Beh, nessuno dei suoi compagni di squadra e dei tifosi giunti da mezza Italia ci è riuscito! E Signori li "salutava" dicendo: "Lasciate il cinquantino nelle mani di Beppino".
Però, apparentemente, sembra una cosa semplice... Cosa ci vuole in fondo a mangiare una merendina in 30 passi? Magari ci si ingozza un po’, ma per un milione questo e altro no?! Beh, nessuno dei suoi compagni di squadra e dei tifosi giunti da mezza Italia ci è riuscito! E Signori li "salutava" dicendo: "Lasciate il cinquantino nelle mani di Beppino".
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