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sabato 28 novembre 2015

LA DISPUTA PER BOLOGNA

Il fuoco cova da sempre sotto la coltre di cenere. Il modello Emiliano è un lontano ricordo. Il partitone con l'avvento di Matteo Renzi, si è dissolto. Al di là degli attestati di fiducia a Merola, serpeggia nel PD Bolognese l'incertezza. Lo hanno sì candidato nell'estate scorsa al secondo mandato, ma dal Giglio magico, mai è arrivato l'imprimatur. L'ansia di Virginio, si è manifestata spesso negli ultimi tempi. Le continue visite in Procura, le dimissioni di Manca in città Metropolitana e di Ronchi in Consiglio comunale, lo hanno reso oltremodo nervoso. Sono poi arrivate le dichiarazioni sulla bocciatura del passante Nord. Quest'ultima probabilmente è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il proggetto dopo un iter eterno è già completamente finanziato da Società Autostrade dal settembre 2014. Il 15 novembre quindi pochi giorni fa la decisione di  Merola in nome della città Metropolitana. Addio al passante Nord e con parte del miliardo e 300 milioni già stanziati, Merola chiede di allargare la tangenziale e l'introduzione di un collegamento tramviario dalla stazione al Caab dove nascerà Fico. 
Non è che la notizia giunga "come un fulmine a ciel sereno". Molti segnali a partire da Luglio quando Merola fu candidato per il secondo mandato dal Pd Bolognese andavano in questo senso. Ma ora la scelta è fatta e su questo passo Virginio si giocherà la propria rielezione. 
Naturalmente la notizia ha scatenato l'immediata reazione del  mondo Confindustriale e delle rappresetanze di categoria, nessuna reazione da Società Autostrade che ha però tra le sue facoltà quella di spostare su altre opere il Miliardo e 300 milioni, già stanziato per il passante Nord. 
Arriviamo a questa settimana, nessun segnale arriva da Roma, il Premier e Segretario nazionale ha ben altro da pensare in questo momento. Però in città sembra sia scoppiato "un caso ambientale", tant'è che il Ministro Galletti Bolognese doc, non si fa notare che ne so per una reprimenda "alla mancanza d'acqua nei rubinetti di Messina", ma per le critiche che solleva sull'operato di Merola sulla retromarcia innestata dal Sindaco sul passante Nord.
 
Scoppia  il bubbone, Merola già in ansia per le vicende e le defezioni manifestatesi recentemente, al di la delle pronte rassicurazioni ricevute dall'entourage Bolognese del PD, teme, ma soprattutto come diciamo qui "nasa", che con la sua dichiarazione ufficiale, si è giocato almeno in buonaparte i sempreverdi "poteri forti". 
Sbotta, accusa Galletti, lo invita brutalmente a candidarsi e teme però nel suo intimo di non essere graditissimo al Giglio magico, che per ora ditribuisce le carte a livello nazionale. Tutto attorno a lui potrebbe ancora cambiare da qui alle elezioni, molti segnali vanno in questa direzione.